Centro Storico
L’abitato di Farindola giace ad andamento digradante lungo uno sperone collinoso che si affaccia sulla vallata dell’alto fiume Tavo, in contrapposizione all’ingresso di Valle d’Angri. La disposizione fa comprendere come il Castello di Farindola, situato sul punto più alto dell’abitato attuale, avesse una collocazione strategica particolarmente adatta alla difesa del suolo. Il tessuto urbano prende i suoi connotati dalla natura del sito con percorsi irregolari ed offre al visitatore vedute suggestive, tra angusti vicoli aperti e ciechi, tra case edificate in pietra (oggi per lo più celate da inopportuni intonaci). Le abitazioni conservano ancora qualche particolare architettonico degno di nota come mensole in pietra scolpite, travature in legno di quercia. Le viuzze tortuose e in forte pendenza si collegano alle altre strade, superando il dislivello per mezzo di ripide e caratteristiche scalinatelle. In alcune vecchie case ci sono ancora ambienti di antichi forni comunali. L’abitato, visto dalle colline a sud est, si staglia sulla montagna, la vera anima di questa caratteristica cittadina.
(Mario Costantini. Estratto da “Farindola, ambiente, storia, turismo”)
Vi consigliamo un percorso di particolare valore artistico ed ambientale.
Dalla piazza principale “G.Mazzocca”, su cui si affaccia il Municipio, intitolata alla Medaglia D’oro al valor militare cui è dedicato anche il Monumento ai caduti delle due guerre e da cui si godo uno splendido panorama, si raggiunge la Chiesa madre di San Nicola, ricostruita negli anni ’20 su un precedente edificio datato 1080, presenta un portale in pietra lavorata e al suo interno, a navata unica, semplice e regolare, è possibile ammirare una statua lignea di Sant’Antonio. Nel piazzale antistante vi è un monumento in ricordo degli emigranti farindolesi deceduti nella tragedia di Marcinelle nel 1956. Anche da qui si apre alla vista un’ampia panoramica sulle valli vestine.
Scendendo le caratteristiche e ripide “scalette” si incontra il Palazzo Farnese, antica residenza delle autorità farnesiane, oggi abitazione privata, in cui è ben visibile lo splendido salone con l’affresco del “Giudizio di Salomone” e, ai quattro angoli della volta, le raffigurazioni classiche delle virtù cardinali, la Giustizia con la bilancia, la Fortezza accanto alla colonna, la Prudenza con lo specchio e la Temperanza intenta a versare acqua. Scendendo ancora nel cuore del borgo si giunge alla piazza San Cesidio con l’omonima chiesetta, che custodisce una tela raffigurante la Vergine e San Leonardo e molte statue, sia di legno sia di terracotta policromi. Continuando si arriva, infine, al piazzale del Mulino e quindi risalendo a piazza G. Marconi con la caratteristica “Fonte Grande” munita di lavatoi comunali.
E ancora da non dimenticare le piccole e graziose chiese che impreziosiscono le varie contrade, la chiesa di San Quirico, quella di Santa Maria, quella della Madonna del Carmine, e la Chiesa di Santa Maria di Villa Cupoli.